Comune collocato nell’estremo nord della Basilicata, di aspetto complessivamente medievale, sorge sul territorio vulcanico alle pendici del monte Vulture. Abitata fin dal neolitico, subì l’influenza romana, com’è cofermato dall’esistenza di alcuni ruderi di una villa romana con mosaici. La zona assunse un ruolo fondamentale con l’arrivo dei Normanni quando nel 1042 membri della famiglia Altavilla ottennero il riconoscimento ufficiale della conquista della città, da cui partirono per la conquista del dominio dell’intero meridione d’Italia. Guglielmo d’Altavilla vi fece costruire un castello, in seguito ampliato dagli Svevi e poi dagli Angioini, e Federico II nel 1231 vi promulgò le Costitutiones Augustales, codice unico di leggi per l’intero regno di Sicilia, opera fondamentale nella storia del diritto. Federico II portò Melfi e il suo castello a nuovi splendori per aver scelto la zona di Melfi, di Lagopesole, di Palazzo San Gervasio, come residenza estiva dove poter trascorrere i suoi momenti di svago e dove poter preticare la falconeria. A Melfi si tennero inoltre cinque concili, organizzati da cinque diversi Pontefici tra il 1059 e il 1137. Melfi, nonostante dovette cedere il titolo di Capitale a Salerno e infine a Palermo, continuò a essere un centro molto importante dell'impero normanno. Il declino di Melfi ebbe inizio con la dominazione angioina, sostituita poi da quella aragonese.
COSE DA VEDERE
-CASTELLO
Edificato dai Normanni, è uno dei più noti della Basilicata e uno dei castelli medievali più rappresentativi del meridione. Difficile individuare una fisionomia unitaria perché soggetto ad innumerevoli cambiamenti effettuati nel tempo a partire dai Normanni.; basti pensare ai lavori di Federico II, a quelli angioini e così via. Famoso all’interno del castello il museo nazionale archeologico del melfese; di proprietà del Ministero dei beni e le attività culturali, conserva reperti che spaziano dal VII al III secolo a.C. e che documentano in zona la presenza di popolazioni indigene della preistoria e dei periodi dauno, sannita, romano, bizantino e normanno. Particolare e di notevole interesse è il sarcofago di Rapolla (dal nome della località dove fu rinvenuto nel 1856) opera di botteghe dell’Asia Minore della seconda metà del II secolo, decorato nella parte inferiore da una serie di divinità e di eroi risalenti a prototipi classici, e sul coperchio da una giovane donna distesa. www.federicoitineraridellostupore.it
Tel. 0972 238726 - Fax. 0972 238726
Apertura: tutti i giorni 9:00-20:00, lunedì 14:00-20:00
Chiusura: lunedì mattina
Prezzo biglietti: € 2,50 intero, € 1,25 ridotto (dai 18 ai 25 anni), gratuito per <18 e >65.
-CRIPTA DI S: MARGHERITA
Interamente scavata nel tufo vulcanico, risale al 1200; presenta una navata unica con quattro cappelle laterali. Dal punto di vista artistico la chiesa è interessante per i numerosi affreschi rappresentano soggetti come S. Margherita (sopra all'altare principale), l'arcangelo Michele, la Madonna con Bambino, S. Giovanni Battista. Notevole il “Contrasto dei vivi e dei morti” una rappresentazione nella quale gli studiosi vedono raffigurati i componenti principali della famiglia imperiale sveva: Federico II, sua moglie Isabella d'Inghilterra e il figlio dell'imperatore, Corrado IV. www.artezeta.it
Ingresso gratuito; visita su prenotazione; Tel. 0972 239751 (Pro Loco)
EVENTI
-FESTA DELLO SPIRITO SANTO: unica in Italia, si festeggia in occasione della Pentecoste, rievocando il ritorno dei superstiti a Melfi, liberata dall’esercito spagnolo, dopo il sacco francese del 1528. L’evento comprende lo sfondamento e la presa della porta Venosina, i cruenti combattimenti all’interno delle mura della città, il pellegrinaggio alla Selva dello Spirito Santo (rifugio dei popolani), fino all’assedio, sacco e incendio del castello federiciano. Achiudere la manifestazione, gli sbandieratori.
- Ad ottobre invece, l’ultimo sabato e l’ultima domenica del mese, la corte di Federico II fa da sfondo al CONVEGNO INTERNAZIONALE DI FALCONERIA e al raduno dei falconieri, i quali sfilano per le vie cittadine accompagnati da tamburini, giullari, nobili dell’epoca federiciana, menestrelli, cantastorie.
-SAGRA DELLA VAROLA
La sagra della "varola" (castagna) è una manifestazione popolare che ha antiche origini. Essa si svolge a Melfi nel penultimo ed ultimo week-end del mese di ottobre, durante i quali è possibile gustare gli antichi sapori della cucina locale. Il "marroncino di Melfi" è candidato al riconoscimento di prodotto DOCG dalla Comunità Europea. Melfi ospita questa festa nella centralissima "Piazza Umberto I" e per tutte le vie del centro storico, che si trasforma in un grande bosco, con stand dalla forma di tipici rifugi montani, dove vengono esposti alimenti prodotti con questo frutto (dolci, gelato, birra, pasta e pizza).
Questa manifestazione riunisce migliaia di turisti e curiosi, che invadono Melfi per gustare ed acquistare tutti questi prodotti tipici a base di castagne e soprattutto le "caldarroste" preparate in piazza.