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MOLITERNO


 

Il primo popolo straniero che ha lasciato traccia di sé nell'at­tuale centro abitato, fu quello dei Longobardi, i quali fecero costruire la "torre merlata" a base quadrangolare e fusto circolare. La torre aveva funzione di vedetta, ossia serviva per controllare i Saraceni,  che attraverso il valico di Castelsaraceno, miravano alla conquista di Grumento.

Nella seconda metà dell'XI° sec., Moliterno passò sotto la dominazione dei Normanni (1059-1186), che fecero costruire il Castello, ma con il matrimonio di Costanza d 'Altavilla, ultima erede dei normanni, ed Enrico VI°, subentrarono gli Svevi.

Alla morte dello svevo Manfredi, Moliterno passò sotto la domina­zione Angioina; nel 1442, dopo una guerra durata 20 anni, tra Angiomi ed Aragonesi, Ferdinando di Aragona, s’impadronì del Regno di Napoli. Ha inizio, anche per Moliterno, la dominazione aragonese, che terminerà nel 1502. Sotto tale dominazione, Ugone di Brajda, con l'assenso del re Ferdinando II° di Aragona, cedette il feudo di Moliterno ad Antonio Sanseverino prin­cipe di Salerno nel 1477.

Il dominio spagnolo ebbe inizio nel 1502, dopo la facile conquista francese e l'accordo tra Luigi XII° di Francia e Ferdinando il Cattolico, re di Spagna: i signori di Moliterno furono i Carafa.

Nel 1714, il regno di Napoli passò dagli Spagnoli agli Austriaci che vi rimasero fino al 1738, quando venne assegnato a Carlo di Borbone, nipote del re di Spagna. I Borboni rimasero nel meridione d'Italia fino al 1860, ossia fino a quando Garibaldi lo annesse, con “La spedizione dei mille”, al regno d'Italia, salvo la breve interruzione del periodo napoleonico.

Fu allora, precisamente nel 1806, con la legge del 2 agosto, emanata dai francesi,  che venne abolita la feudalità e lasciato al baroni solo il titolo nobiliare, mentre i domini di qualsiasi natura, vennero distribuiti fra i cittadini del Comune.

In verità per Moliterno le cose erano incominciate a cambiare in meglio, sotto il dominio di casa Pignatelli.

In questo periodo Moliterno fu una vera fucina di artisti ed intellettuali.

 

COSE DA VEDERE

CASA MUSEO “DOMENICO AIELLO”

Si tratta di una tipica abitazione lucana intitolata al figlio di due contadini che, studente modello rimasto orfano, negli anni trenta vendette l'abitazione per potersi pagare gli studi. Un recupero filologico dell’abitazione lucana; una biblioteca, una collezione di stampe, opere dei massimi pittori lucani e una videoteca con numerosi servizi televisivi dedicati alla Basilicata. (www.domenicoaiellocasamuseo.it)

 

EVENTI 

SAGRA DEL CANESTRATO DI MOLITENO

La sagra del formaggio nasce dal fatto che Moliterno è stato sin dal passato un centro famoso per la produzione del formaggio. Si presume, che sin dal primo formarsi del borgo medioevale, intorno alla torre del castello i pochi abitanti si siano dedicati quasi esclusivamente all'attività della pastorizia ed all'attività casearia.Solo dal 1700, però questa attività si trasformò in una vera e propria tecnica organizzata per la produzione del formaggio peco­rino, che ha reso celebre in tutto il mondo la ridente cittadina di Moliterno.

Il canestrato di Moliterno è un formaggio, il cui nome deriva dal fatto che la cagliata viene pressata a mano all'interno di canestri di giunco (localmente detti fuscelle). Si utilizza latte ovino e caprino allevati a pascoli brado, anche se si può aggiungere una parte di latte vaccino (razza podolica). Quando ancora era in voga la pratica della transumanza vi erano due tipi di formaggio: durante l'estate i greggi pascolavano sui pascoli vicini al mare e il formaggio era più grasso; durante l'inverno i pascoli erano quelli montani e il latte era meno grasso ma più aromatico.  Il 9 e 10 Agosto a Moliterno si tiene la Sagra del Canestrato di Moliterno IGP. Due giorni dedicati a questo rinomato formaggio che ha avuto il riconoscimento IGP nel 2010. La sagra del Canestrato di Moliterno IGP presenta un programma ricco di intrattenimenti, concorsi e percorsi gastronomici, arricchiti da botteghe di artigianato locale e allietati da buona musica popolare. (www.comune.moliterno.pz.it)

 

 

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