1° GIORNO: Arrivo a Matera (in base al luogo di provenienza possibilità di effettuare escursione lungo il tragitto). “Gli itinerari della notte”: breve visita delle bellezze culturali, storiche e architettoniche dei sassi e del centro storico di Matera, città patrimonio UNESCO e recentemente dichiarata Capitale europea della cultura 2019. Nel percorso notturno sarà possibile visitare gli splendidi scorci paesaggistici dei Sassi e della Murgia materana, che permetteranno al visitatore una visione mozzafiato e unica al mondo. Sistemazione in htl o albergo diffuso. Cena in ristorante e pernottamento.
2° GIORNO: Colazione in htl. La giornata sarà dedicata ad escursioni trekking nel del Parco della Murgia materana è caratterizzato da una roccia tenera costituita da profondi solchi che disegnano rupi, forre, grotte, gravine utilizzate dall’uomo che vi si è insediato sin dalla preistoria.Spettacolare è la Gravina di Matera, enorme solco calcareo che attraversa il territorio con i suoi venti chilometri di lunghezza giungendo fin sotto l’abitato di Montescaglioso. Sul fondo di questo Canyon, scorre l’omonimo torrente il cui lento cammino delle acque prosegue verso sud costeggiando i Sassi di Matera, sfiorando l’abitato di Montescaglioso oltre il quale sfocia nel fiume Bradano.Un territorio suggestivo, apparentemente desolato, ma che nasconde ricchezze naturalistiche e testimonianze storiche di eccezionale valore. I fianchi, orientale e occidentale della Gravina, sono sostanzialmente diversi: il primo, ha una struttura morfologica più complessa a causa della presenza dell’abitato di Matera e sempre sullo stesso versante, più a sud, posto su un colle argilloso dell’abitato di Montescaglioso. Il secondo fianco, disabitato, è un blocco calcareo privo di vegetazione arborea nella parte più vicina alla città di Matera, ma ricoperto dalla caratteristica vegetazione mediterranea nel quale sono rivenibili le tracce dell’uomo tra cui chiese rupestri, villaggi preistorici di epoca neolitica, jazzi, cave da cui si ricavava il materiale costruttivo delle abitazioni dei Sassi, e masserie. Geograficamente il Parco comprende numerose aree tra cui: quelle della Murgecchia, Murgia Timone, Selva Venusio, e Agna Ofra.Il nostro itinerario trekking comincia con la visita della Murgecchia. Luogo di partenza di questa escursione è Porta Pistola, il grande spiazzo che si incontra scendendo nel Sasso Caveoso subito dopo aver oltrepassato Piazza San Pietro. Da qui si imbocca un ripido sentiero ciottoloso nel suggestivo scenario del Parco, dove il torrente Jesce confluisce nella Gravina. Dopo aver guadato il torrente Gravina si visitano: un piccolo invaso di origine naturale chiamato in dialetto Jurio (gorgo); le chiese rupestri di S.Maria degli Angeli, Madonna di Monteverde, la Chiesa di S.Maria della Scordata e la Madonna delle Vergini; il villaggio neolitico di murgecchia, posto a quota altimetrica di m. 410 s.l.m. e composto da due trincee concentriche; il Santuario della Palomba, costruito a strapiombo sul torrente Gravina e dedicato alla Vergine Maria. (Tempo di percorrenza: 4/5 ore). Trasferimento nell’area di Murgia Timone. Visita guidata nel Parco della murgia timone, un zona ricca di testimonianze umane, grazie alla presenza del complesso delle interessanti chiese rupestri ( San Falcione-San Vito- Sant’Agnese- Madonna delle tre porte) e dalla vegetazione preminentemente erbacea tipica del paesaggio murgiano. Interessante anche la visita al villaggio neolitico Murgia Timone caratterizzato da una trincea di forma circolare e di un secondo fossato a forma ellissoidale che si uniscono tanto da formare un gigantesco otto. Cena in ristorante tipico (nei Sassi). Pernottamento.
3° GIORNO: Colazione in htl. Visita guidata del Parco della murgia attraverso l’itinerario “S.Nicola all’Ofra- villaggio saraceno”. All’ingresso del rione Agna, si imbocca la strada a sinistra e, dopo circa un chilometro e mezzo, si scorge la gravina e il complesso rupestre di San Nicola all’Ofra, utilizzato dai pastori come stalla. Al suo interno si notano cavità adattate a forni con pareti e volte annerite dal fumo, giacigli ricavati nel tufo, mangiatoie, nicchiette nelle quali venivano collocate le lucerne ad olio. Tutto ciò convive, con il sistema di canalette e cisterne per le raccolte delle acque che dal pianoro venivano convogliate all’interno del complesso rupestre. Originariamente tuttavia si presentava come una cappella tuttora visibile e collocata al secondo livello del complesso rupestre, costituita da un ambiente unico e sulla cui parte di sinistra vi sono due archi a tutto sesto, il più piccolo decorato da un affresco che raffigura una Madonna con Bambino fra Santi, datata 1839. La seconda tappa dell’itinerario è la Grotta dei Pipistrelli, che con la vicina grotta funeraria, testimonia la presenza umana sin dal Paleolitico. A Domenico Ridola si deve l’individuazione e lo scavo di entrambi i siti tra il 1872 e il 1878. La prima cosa che emerse fu che la Grotta dei Pipistrelli rappresentava solo l’ultima propaggine di un articolato sistema di grotte. In precedenza era stata disordinatamente scavata da quanti avevano sperato di trovarvi il leggendario tesoro che si diceva un re Barbarossa avesse qui nascosto; l’indagine condotta dal Ridola fu svolta con metodo e portò alla luce numerosi reperti, tra cui importantissimi sono quelli di tipo ceramico, che risalgono a frequentazioni neolitiche. Dai resoconti lasciati sappiamo anche che all’ingresso erano presenti immagini sacre e sepolture scavate nella roccia, riconducibili a frequentazioni medievali. La grotta funeraria, presenta una struttura interna costituita da un corridoio terminante in un ambiente ipogeo destinato alla sepoltura dei defunti; purtroppo dalle tombe non fu possibile trarre molte indicazioni poiché gli scavi avvennero in assenza di Ridola ,e i suoi operai, spinti dal desiderio di trovare il leggendario tesoro, scavarono senza criterio e spostarono i corpi che qui erano sepolti senza documentarne la posizione. Subito dopo questi siti, si incontrano nell’ ordine, la Chiesa rupestre di Cristo la Selva, situata a strapiombo sul torrente Gravina e il villaggio saraceno, un insediamento rupestre all’interno del quale si possono visitare la Cripta del Vitisciulo e quella di S. Luca, vero e proprio esempio della cultura bizantina. Pranzo libero.Partenza per i luoghi di provenienza. Fine dei sei servizi.
TARIFFA: Euro 135 a persona, minimo 2 partecipanti
Suppl. singola Euro 20 al giorno a pax
L’offerta comprende: sistemazione in hotel *** o albergo diffuso con trattamento di pernottamento e prima colazione + 2 cene in ristorante;
L’offerta non comprende: eventuali ingressi, tassa di soggiorno, trasporto e tutto quanto non indicato nella voce “comprende”
PERIODO VALIDITA': PRIMAVERA - AUTUNNO