STORIA
Le origini di Terranova di Pollino risalgono al XVI secolo quando fu fondata come feudo dello Stato dell’attuale Noepoli, del quale fece parte sino all'eversione della feudalità. I Pignatelli, principi di Noepoli, decisero di favorire l'insediamento di coloni nei loro vasti possedimenti, per incrementare l'economia del feudo, e così Terranovella, cioè “terra di recente insediamento”, fu la punta avanzata della loro colonizzazione agricola.
DA VEDERE:
• La chiesa parrocchiale di San Francesco da Paola, costruita nel XVI secolo e restaurata nel 1930 conserva della chiesa originaria il portone principale in legno di pino loricato ed ornamenti marmorei. All'interno, a tre navate, vi è una pala d'altare del XVII secolo raffigurante la Madonna del Rosario circondata da 15 pannelli, ed un affresco raffigurante l'Ultima cena.
• La cappella della Madonna delle Grazie, risalente al XVI secolo conserva al suo interno una tela del 1500 raffigurante la Madonna delle Grazie. Nelle due nicchie laterali e nel presbiterio vi sono altri dipinti raffiguranti San Leonardo, San Vito e San Biagio.
Di grande interesse sono essenzialmente i siti naturalistici, trovandosi, Terranova, nel cuore del Parco Nazionale del Pollino.
• La Timpa Falconara, imponente parete rocciosa che domina il paesaggio della valle. È interessante notare la parete meridionale dove si denotano segni delle grandi forze della natura del passato,
• Il lago Duglia, sul versante settentrionale della Serra di Crispo, ormai piccolo per effetto di un prosciugamento continuo negli anni.
• La gola della Garavina, profonda fenditura sul cui fondo scorre il Sarmento nella parte a monte dell'abitato; il letto del torrente, superato il paese, si apre invece in un'ampia fiumara.
• Il lago Fondo
• La Catusa, freschissima e copiosa sorgente; nella medesima contrada vi è la grotta dei briganti, con i nomi di coloro che vi si rifugiarono incisi sulle pareti.
• Timpe delle Murge, rocce basaltiche formatesi per estrusione di magma nelle profondità marine, sollevate successivamente in quota da profondi movimenti tettonici.
La lussureggiante vegetazione di boschi di faggi e di castagno è tipica nel territorio, che in estate è affermata meta turistica.
TRADIZIONI
• Il periodo di Carnevale, dove viene tuttora mantenuta la tradizione della "frassa". Secondo questa usanza in quei giorni dell'anno molti giovani del paese mascherati e organizzati con caratteristici strumenti musicali (organetto, zampogne e cupa-cupa) si recano nelle case dei concittadini effettuando rappresentazioni improvvisi di canti e balli tradizionali; successivamente si passa ad intrattenimenti a base di buona musica, canti popolari e pietanze nostrane con banchetti improvvisati di salsicce, prosciutto, pane di casa e vino di produzione Terranovese;
• Gli strumenti ancora usati sono il cupa-cupa, l'organetto, la zampogna, la ciaramella e la surdillina, tutti strumenti antichi e popolari per gli abitanti di Terranova.
EVENTI
• La festa di Sant'Antonio: in occasione della festa un abete viene tagliato e trainato dalla montagna fino al paese con buoi e trattori. Il trasporto è accompagnato da balli, danze e canti popolari. La mattina della festa viene allestito l’albero della cuccagna al quale vengono appesi prosciutti, salumi e formaggi ed ha luogo la competizione. Vince chi è più abile a salire sulla cima dell'abete( riti arborei).
• La festa della Madonna della Pietà: si tiene nella seconda domenica di settembre, con fiera e benedizione del bestiame il giorno precedente. La statua della Madonna viene trasferita dal santuario al paese in processione a cui partecipano donne con la tradizionale offerta dei cinti, tronetti in legno rivestiti di ceri e spighe di grano.
GASTRONOMIA: patata rossa