Il suo nome sembra derivi dal nome della famiglia gentilizia romana Vibius o Vettius. L'iniziale posizione a fondo valle venne abbandonata nel corso del X secolo dopo la distruzione di Grumentum (872) per sfuggire alle razzie dei Saraceni. Certe, anche se poche, le tracce dell'influsso che Longobardi, Bizantini e monaci Basiliani esercitarono in epoca medievale. I Longobardi fortificarono il centro ricostruito sulla corona montana; i Bizantini e i Basiliani hanno lasciato traccia con il monastero di Santa Maria "La Preta" sul torrente Casale e con la scultura lignea della Madonna Nera. Viggiano subì varie vicissitudini storico-politiche e varie dominazioni: passò dagli Angioini, ai Pipino, dai Dentice ai Loffredo fino ai Sanfelice di Monteforte.
Nei secoli XVII e XVIII Viggiano conobbe un certo benessere dovuto all'abilità dei suoi artigiani (in particolare ebanisti e costruttori di strumenti musicali) e dei suoi "Suonatori di strada" che si spinsero in ogni angolo del mondo alimentando la fama del "Viggianese musicante girovago".
Teatro nel 1806 di una rivolta in favore dei Borboni repressa con la fucilazione di 57 civili da parte delle truppe francesi al seguito di Gioacchino Murat. Quasi integralmente distrutto dal terremoto che colpì la Val d'Agri il 16 dicembre 1857, fu negli anni seguenti ricostruito preservando l'impianto urbanistico originario
A partire dagli ultimi anni dell'Ottocento, Viggiano è stato investito da un esteso movimento migratorio verso l'America, l'Australia ed il Sudafrica che nei quarant'anni compresi fra il 1881 ed il 1921 ne ha dimezzato la popolazione. È stato colpito dal terremoto del 1980 con danni gravi al centro storico.
COSA VEDERE:
Piste sciistiche
Viggiano presenta una natura ricca di monti coperti di boschi e sorgenti, corsi d’acqua e sentieri che è possibile ammirare con escursioni, trekking, cavalcate, passeggiate. Numerosi anche i percorsi per gli amanti delle arrampicate (Associazione Arrampicata Sportiva). Ma soprattutto Viggiano è una delle più attrezzate ed ospitali stazioni di turismo invernale del Centro-Sud. La stazione sciistica Montagna Grande di Viggiano (1410 m.s.l.m.) con le sue piste da sci, l’impianto di illuminazione notturno, i sentieri da percorrere a piedi o con romantiche slitte offrono al turista un appuntamento affascinante e suggestivo con la natura. Una pista da fondo si inoltra nel bosco per 3 km ed è possibile praticare Nordic Walking e ciaspolate. Nelle vicinanze è possibile visitare il Museo del Lupo Appenninico. www.sciareinbasilicata.it
Santuario Madonna Nera
Sulla cima della Montagna Grande si trova il Santuario della Madonna Nera, patrona di Basilicata e meta di numerosi pellegrini, in particolar modo in occasione della prima domenica di Maggio e di settembre, quando la statua, accompagnata dalla processione di fedeli, viene portata nel primo caso al santuario sul Monte, nel secondo caso nella Chiesa Madre. Il pellegrinaggio al Monte, con la sua fatica ed insieme con la sua suggestione, costituisce una forma di culto molto sentita non solo dagli abitanti di Viggiano, ma dall’intera Basilicata.
Arpe
Incisioni, disegni,lettere, atti ufficiali, poesi, articoli prodotti tra il Settecento e il Novecento, attestano quanto fosse radicata la tradizione musicale. Una tradizione costituita da musicanti di strada, principalmente, e da compositori importanti, che hanno permesso alla comunità di Viggiano, di essere definita, in passato, la più musicale del mondo. Particolare la scelta dello strumento musicale realizzato ed adoperato: l’arpa. Non dunque strumenti meccanici molto diffusi a quel tempo, bensì strumenti a fiato che molto richiedevano alla capacità del costruttore e del musicista. La tradizione delle Arpe locali rivive oggi nella Scuola dell'Arpa Popolare Viggianese. Ancora oggi l'azienda leader mondiale nella costruzione delle arpe.
L’evento della Rassegna dell'Arpa Viggianese, organizzata in più giornate nei primi giorni d'agosto, ha come fine quello di dare alla tradizione musicale,legata all'arpa popolare,la sua identità storica
Castello
Edificato in epoca medievale per la sede del feudatario, occupa il punto più alto del paese per ragioni di difesa, dominando visivamente il territorio circostante e l’intera Valle del fiume Agri. Aveva in origine tre torri circolari di cui resta testimonianza nello stemma del comune. Conserva sul muro di levante, un marmo simboleggiante Mitra. Gravemente danneggiato dal terremoto del 1857, i ruderi sono liberamente visitabili.
Chiesa madre
Ricostruita nella forma attuale nel 1735 in stile tardo barocco dopo che la precedente costruzione, forse quattrocentesca, era stata rasa al suolo dal terremoto del 1673, conserva al suo interno una volta decorata a cassettoni risalente al 1854, due bassorilievi di Jacopo Della Pila raffiguranti l'uno una Madonna con Bambino e l'altro San Giovanni Apostolo ed Evangelista, un crocifisso ligneo quattrocentesco oltre a numerosi quadri di pittori lucani del settecento. Basilica Pontificia dal 1956, dalla prima domenica di settembre alla prima di maggio ospita la statua della Madonna di Viggiano.
EVENTI
Festa delle vigne-sagra dell’uva ( prima domenica di ottobre). Ha un ruoli importantissimo per la popolazione locale, ovvero sancisce ufficialmente l’inizio delle attività tradizionali e comunitarie di raccolta dell’uva e produzione del vino. Nel corso della festa si alternano gare di organetti, il concorso del grappolo d’uva da vino da sottoporre alla valutazione di una giuria (composta da i produttori dell’Alta Val d’Agri), mostre di artisti contemporanei, manifestazioni dimostrative di tiro con l’arco, degustazione di prodotti tipici, insomma una vera e propria festa che riunisce, l’intera comunità sotto il segno della tradizione e dell’appartenenza.